Tutti vogliono fare la IPA!
L’Ipa è una birra ad alta fermentazione piuttosto alcolica e luppolata, tradizionalmente prodotta con malti, luppoli e lieviti inglesi.
Quando, nel 1942, Pilsner Urquell diede vita a quella che sarebbe diventata celebre come la prima pils della storia nessuno avrebbe scommesso che, quella nuova tipologia birraia, sarebbe stata imitata da chiunque, arrivando a conquistarsi un ruolo leader nei consumi di birra di tutto il mondo.
Qualcosa di simile, con data e birrificio incerti, è accaduto con le India Pale Ale, uno stile inglese nato nel XIX secolo che conquistò immediata fama ma che successivamente sembrò declinare nel gusto dei consumatori proprio a scapito, anche, delle pils.
Mai come in questi ultimi anni i preziosi luppoli che donano amaro e aroma alla birra sembrano essere apprezzati dai consumatori. L’onda provocata all’inizio dai birrifici artigianali americani e ripresa poi dai loro colleghi un po’ in tutto il mondo è arrivata fino a toccare le corde dei grandi gruppi.
Di recente è stata avvistata una Birra Moretti Ipa ma notizia ancora più clamorosa è quella della Guinness Nitro Ipa. La nuova nata, appena lanciata in Europa, è figlia infatti del colosso irlandese, di proprietà del gruppo Diageo, che ha creato le sue fortune essenzialmente attorno ad un unico prodotto, la celebre Dry Stout. Un segno non trascurabile dei tempi che cambiano.
La Guinness Nitro IPA è una birra innovativa, composta da un mix di cinque varietà di luppolo (Admiral, Celeia, Topaz, Challenger and Cascade) e caratterizzata da un corpo forte e da aroma di agrumi.
La Guinness Nitro IPA è tutto ciò che si desidera da una IPA bilanciata con tutto ciò che si aspetta da una Guinness. Con la sua incomparabile esperienza, Guinness ha reimmaginato l’IPA creando una birra dalla consistenza più liscia e più cremosa.
“Guinness ha perfezionato la birra azotata quasi 60 anni fa, quindi abbiamo creduto di poter aggiungere qualcosa di nuovo allo stile”, spiega Luis Ortega, il birraio dietro la ricetta unica della birra.
Non stupisce nemmeno l’ingresso nel segmento delle birre luppolate anche del colosso olandese Bavaria, tradizionale specialista delle birre di bassa fermentazione anche di importante tenore alcolico, che ha deciso di lanciare la sua specialità al luppolo. Bavaria 8.6 IPL non è comunque una birra di alta fermentazione bensì di bassa (la L sta per Lager) che promette di incontrare i favori del pubblico di appassionati. 7.2% di volume alcolico e lattina da 500 ml con la originale caratteristica di avere stampato con inchiostro termico un fiore di luppolo che diventa verde quando la birra raggiunge la giusta temperatura di servizio.
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