Il pane più consumato in Italia è quello di farina bianca
Gli italiani preferiscono il pane artigianale ma numerose sono anche le richieste per quello prodotto con grani antichi e farine poco raffinate.
Deve essere fresco, capace di durare per più giorni e a base di materie selezionate il pane che gli italiani prediligono e che acquistano giornalmente dal panettiere artigiano. Lo rileva una ricerca Cerved presentata a Rimini al Sigep dall’Associazione italiana bakery Ingredients (Aibi).
L’indagine registra, che rispetto a dieci anni fa, si mangia meno pane fresco artigianale (75-80 grammi pro-capite al giorno) ma si pretende gusto e qualità. Gli analisti in particolare segnalano che i consumatori, pur cambiando spesso tipologia di pane, chiedono prodotti con grani antichi, farine poco raffinate o integrali, con semi, fibre e a basso contenuto glicemico, preparati con lunghe lievitazioni e modalità eco-sostenibili.
Lo studio, inoltre, mette in evidenza che negli ultimi anni il comparto dell’arte bianca ha registrato una certa stabilità, con circa 1.5000.000 tonnellate consumate dagli italiani. Attualmente il mondo dell’arte bianca conta su circa 20 mila panetterie: Sicilia e Lombardia sono in cima alla classifica per numero di operatori, seguite da Campania, Puglia, Piemonte, Veneto ed Emilia.
Non ha concorrenti il pane prodotto con farina bianca sulla tavola degli italiani che è scelto dal 72% degli intervistati di un sondaggio Italmopa sui nuovi trend di consumo del pane in Italia e presentato sempre al Sigep di Rimini. Nella classifica per consumo la farina bianca batte le farine integrali (39%), il pane di semole di grano duro (28%) e quello di farine multi-cereali (24%).
La tendenza, emersa nel corso dell’incontro “I nuovi trend di consumo del pane in Italia. I driver che orientano la scelta del consumatore“, mettono in luce che l’84% degli italiani consuma abitualmente pane contro il 16% che dichiara di non consumare pane o di consumarlo in modo saltuario per motivi soprattutto di natura dietetica e salutistica con un consumo annuo pro-capite nella penisola che è di circa 41 Kg.
Tra le tipologie più “trendy” il sondaggio mette in risalto che il 24% degli intervistati ha dichiarato che intende incrementare il proprio consumo di pane ottenuto da farine bio, il 19% da farine di grani antichi e il 18% da farine macinate a pietra. Solo il 14% dei consumatori intende invece puntare su un consumo maggiore di pane ottenuto da farine di soli grani nazionali/regionali.
“La strutturale riduzione del consumo di pane sembra confermata – commenta il presidente sezione molini a frumento tenero Italmopa Giorgio Agugiaro – anche per il 2019, seppur in misura più contenuta rispetto al passato. Tra le varie tipologie di pane emerge, in particolare, un trend positivo per quelle ottenute da farine di frumento integrale o semi-integrale“.
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