Il Miele Italiano: alla riscoperta di un’eccellenza nostrana
La produzione del miele italiano, eccellenza tra le più prestigiose al mondo, è in pericolo a causa dell’alto numero di frodi e della disinformazione.
Il miele italiano è un prodotto prestigioso e molto variegato grazie all’importante biodiversità del nostro paese. In Italia esistono infatti più di 60 varietà di miele: tra i più diffusi ricordiamo il miele di acacia ed il millefiori, seguiti da quello di castagno, quello di arancia, il miele di tiglio e quello di melata. Ci sono poi i mieli che provengono da piante aromatiche come la lavanda, il rosmarino o il corbezzolo.
Tuttavia questo superfood dalle innumerevoli proprietà benefiche – a partire dalla protezione del sistema immunitario fino alla cura della pelle – è esposto a numerose minacce.
Il rapporto annuale dell’Osservatorio Nazionale Miele mette in luce come l’annata del 2020 sia stata particolarmente complicata per il settore dell’apicoltura italiana.
La tendenza delle produzioni risulta negativa a causa di gravi danni causati dall’uso dei pesticidi nelle attività agricole e dall’anomalo andamento climatico.
A ciò si aggiunge la forte disinformazione in merito alla provenienza del miele. Coldiretti informa che ben 2 barattoli di miele su 3 sono stranieri: è quindi necessario fare attenzione alle etichette al momento dell’acquisto.
Le frodi sul mercato del miele sono numerose e portano all’acquisto di prodotti scadenti mascherati da beni dal valore autentico. Tra le operazioni fraudolente più note in merito ricordiamo:
- L’aggiunta di sostanze zuccherine usate per diluire il miele;
- La scorretta nutrizione dell’alveare con sciroppi e zuccheri;
- L’utilizzo di antibiotici ed altre sostanze proibite nell’Unione Europea;
- Il Transhipping: metodo che permette, attraverso vari passaggi fraudolenti, di rivendere miele proveniente dall’esterno della Comunità Europea come “locale” o “nazionale”.
Risulta quindi fondamentale saper riconoscere l’autenticità di quest’importante prodotto al fine di salvaguardarne la produzione e di tutelarsi in quanto consumatori.
Sul territorio italiano non è ammesso l’uso di Ogm nelle coltivazioni: il miele prodotto in Italia è riconoscibile grazie ad un’etichetta sostenuta dalla Coldiretti che ne evidenzia l’origine.
Se il miele proviene da più Paesi dell’Unione Europea è necessario che l’etichetta riporti “miscela di mieli originari della CE” e se proviene da Paesi esterni all’Europa “miscela di mieli non originari della CE”. Se infine di tratta di un mix si leggerà “miscela di mieli originari e non originari della CE”.
A tutela de miele italiano esistono numerose iniziative tra cui: “I MIELI ITALIANI, un patrimonio unico di qualità e tipicità”, una pubblicazione multimediale presentata durante il 40° concorso Tre Gocce d’Oro. Questa guida mira alla valorizzazione del prodotto grazie all’analisi dei molti campioni inviati in occasione del concorso.
Le analisi dei campioni avvengono in partnership con laboratori privati (Floramo e Piana Ricerca), enti di ricerca (CREA-AA) e Università (Padova e Bologna). Tale iniziativa permette anche di conoscere i punti di forza e la qualità del miele italiano e di stabilirne le criticità, come il possibile impatto di pratiche agricole scorrette.
Ulteriore iniziativa è Adotta un alveare, sviluppata da 3Bee. Questo sistema permette di sostenere in maniera agile e diretta il lavoro degli apicoltori e quindi anche il mantenimento della biodiversità del nostro Paese. È possibile scegliere un apicoltore, un alveare e la propria tipologia preferita di miele da sostenere e seguire.
Tutelare il miele italiano, riconoscere l’autenticità e l’eccellenza di un prodotto così antico e naturalmente sano, è un importante passo verso la rivalutazione di uno dei cardini – talvolta sottovalutati – della nostra storia alimentare.
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