Le food box: moda passeggera o rivoluzione?
Tutto sulle food box, il servizio a domicilio che può cambiare le abitudini alimentari (anche degli italiani).
Acquistare online è da anni un’abitudine anche in Italia: sono 38 milioni i consumatori online nel Bel Paese, ovvero il 62% dell’intera popolazione. Andando a vedere qual è il settore con la crescita maggiore nel 2019, troviamo un dato sorprendente. Stando ai dati dell’Osservatorio eCommerce B2c di Netcomm – Politecnico di Milano, è infatti il food & grocery il settore più dinamico, con un aumento del 39% rispetto al 2018 (a confronto di un +15% dell’e-commerce in generale) e un valore complessivo che si stimi possa raggiungere 1,6 miliardi di euro entro la fine dell’anno. Di questi acquisti, il 51% viene fatto tramite smartphone.
Tokyo Treat fa arrivare a case dei propri abbonati, senza spese di spedizione, scatole ricche di snack giapponesi introvabili in Europa. BrewMeBox spedisce bevande calde e articoli alimentari che ben si abbinano a tè e caffè. Cocoa Runners offre agli amanti del cioccolato la possibilità di ricevere regolarmente una selezione del più pregiato cioccolato. Fuego Box invece consente di scoprire puntualmente ogni mese salse piccanti da ogni parte del mondo. Love with Food spedisce una selezione di snack salutari, privi di 73 ingredienti classificati in una “lista nera”.
Non solo abbigliamento ed elettronica quindi, ma sempre più cibo e bevande. Ma in quale modalità? Trattasi semplicemente di spesa a casa o ordini al ristorante etnico? In realtà c’è di più. A contribuire a questo importante incremento, è merito anche delle subscription box a tema food. Con subscription box, letteralmente “scatole in abbonamento”, si definiscono quei servizi che una volta al mese spediscono a casa del proprio abbonato una scatola con una selezione di determinati prodotti. Il fenomeno è partito dagli Stati Uniti ed è sbarcato in Italia già dal 2012, con una maggiore diffusione negli ultimi tre anni. Ci si può davvero sbizzarrire alla scoperta del mondo delle subscription box, ma quelle che hanno preso maggiore piede in Italia sono quelle legate al cibo. E anche in questo caso ce n’è per tutti i gusti!
Ci sono poi i meal kit, ovvero quei servizi che fanno arrivare a casa una scatola contenente ricette e… tutti gli ingredienti necessari per prepararle! Al momento dell’iscrizione il consumatore sceglie per quante persone e con quale cadenza vuole ricevere i kit. Inoltre vi è la possibilità di indicare delle particolari preferenze per le ricette (ad esempio solo piatti vegetariani oppure con un’attenzione particolare alle calorie). In Italia stanno prendendo piede Quomi, particolarmente attento alla qualità e alla provenienza dei propri prodotti, e My Cooking Box, il cui obiettivo è quello di dare a tutti la possibilità di cucinare come un grande chef.
In questa estrema varietà, vi sono degli elementi in comune. Il successo delle food box giace nei meandri dell’epoca contemporanea e nei ritmi di vita che sempre più italiani hanno.
- Il dramma della scelta: le possibilità che abbiamo in ogni campo della nostra vita sono infinite. Se da una parte ciò ha i suoi indubbi vantaggi, dover scegliere sommersi da una valanga di informazioni e di possibilità si rivela uno sforzo sovraumano. Ecco che i meal kit ci permettono di delegare a qualcun altro le scelte in cucina.
- Il tempo tiranno: le ricette consigliate sono per lo più semplici e veloci. E niente coda alla cassa nell’ora di punta.
- L’amata sostenibilità: seppure argomento che ormai compare in ogni dove, è innegabile la sua importanza. Avere una scatola con gli ingredienti su misura per quello che dovremo cucinare è un ottimo modo per combattere gli sprechi.
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