Le descrizioni dei prodotti più efficaci al momento? Croccante, cremoso e tante altre!
L’indicazione in etichetta della consistenza di un alimento è diventata un elemento importante e differenziante per le scelte d’acquisto del consumatore italiano.
Nel corso dell’ultimo anno gli italiani hanno riequilibrato le loro abitudini alimentari e sono tornati a lasciare più spazio al desiderio di gratificazione. E in questo gli aggettivi che raccontano un prodotto o un suo ingrediente caratterizzante sono molto efficaci. La descrizione della texture, con attributi come “croccante” o “fragrante“, “soffice” o “farcito“, aiuta difatti a far percepire il prodotto come invitante e divertente e ne prefigura non solo la consistenza ma anche il piacere del suo consumo.
L’Osservatorio Immagino ha monitorato 11 claim, che hanno dimostrato dinamiche diverse. Il più efficace è stato “croccante“, il preferito dagli italiani. Con oltre 1.300 prodotti e un giro d’affari superiore a 800 milioni di euro, il “croccante” ha fatto registrare una crescita delle vendite del +10,6% rispetto al 2017. Un risultato a cui ha contribuito l’offerta (+3,1%) ma, soprattutto, la domanda (+7,5%). La crescita del “croccante” si è concentrata nelle nuove categorie in cui è entrato questo claim, come gelati con granella croccante, pasticceria ripiena, pesce surgelato preparato panato, pancakes surgelati, patatine artigianali e aromatizzate, e crackers. L’anno scorso si è invece fermata la crescita in alcune delle categorie tra le più rappresentative del claim croccante, come le pizze surgelate e i cereali per la prima colazione.
L’altro claim che, seppur meno diffuso, nel 2018 ha conquistato gli italiani è stato “sottile“: i 319 prodotti che lo hanno riportato in etichetta hanno aumentato le vendite del +3,5% rispetto al 2017, trainati soprattutto dalla domanda vivace (+2,5%) e, in parte, anche dall’offerta (+1,0%). Se le categorie principali sono state le pizze surgelate e la pasta fresca ripiena, le crescite maggiori del giro d’affari del “sottile” sono arrivate dalla pasticceria ripiena, dalle cotolette di pollo, dagli snack dolci e poi anche dalle pizze surgelate.
Per altri attributi della texture dei prodotti l’Osservatorio Immagino ha rilevato l’anno scorso una dicotomia tra l’andamento della domanda e quello dell’offerta. Il claim “soffice” ha chiuso il 2018 con vendite a crescita zero rispetto all’anno precedente per l’effetto combinato di un’offerta positiva (+1,0%) e di una domanda negativa (-1,1%). Situazione opposta per il claim “ripieno” (+1,8% nelle vendite), che ha avuto una domanda in aumento (+4,7%) e un’offerta in diminuzione (-2,9%). Analogo l’andamento del claim “farcito” (+2,5% annuo di vendite), che ha visto salire la domanda del +4,9% e, contemporaneamente, calare l’offerta del -2,4%, ma che ha avuto performance positive nelle pizze surgelate e, in parte, nelle merendine.
Tra le altre principali caratteristiche di prodotto, l’anno scorso l’Osservatorio Immagino ha rilevato il rallentamento delle vendite di prodotti presentati come “cremoso” (-1,2% rispetto al 2017), che è il secondo claim per importanza tra gli attributi della texture, con oltre 654 milioni di euro di vendite 2018. “Cremoso” è arretrato come offerta (-1,9%), risultando meno presente su formaggi freschi e gelati, ma è stato positivo come domanda (+0,7%).
In calo, l’anno scorso, anche gli oltre 650 prodotti accompagnati dal claim “tenero” (-1,3% di sell-out), calato nella pasta fresca non ripiena, nelle verdure di quarta gamma e nei biscotti per l’infanzia. Sell-out in diminuzione annua anche per il claim “morbido” (-2,3%), che ha avuto una minore presenza sulle confezioni di gelati e formaggi. Per “cremoso” e “morbido” la causa del trend è stata la riduzione dell’offerta, mentre per il “tenero” è stata la domanda ad aver mostrato una lieve flessione.
Tra le altre indicazioni relative alla consistenza dei prodotti ci sono anche “vellutato” (-2,7% le vendite rispetto al 2017), meno presente su yogurt, pasta fresca non ripiena e passate di pomodoro, e “fragrante” (+0,2%), con un’offerta negativa e una domanda decisamente positiva (+4,5%). Un attributo di prodotto che ha mostrato una forte crescita nel 2018 è stato “ruvido”, tipico della pasta di semola: presente su 229 referenze, ha raggiunto i 78 milioni di euro di sell-out, mettendo a segno un’avanzata del +6,1% rispetto al 2017.
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