Le collaborazioni enogastronomiche che uniscono il Lago di Garda e la città di Verona

Novità e tradizione tra Verona e il Lago di Garda, è questo il mix che ha visto dar vita alle cene-degustazione proposte da Osteria Ripasso e Villa Calicantus.

Le collaborazioni enogastronomiche che uniscono il Lago di Garda e la città di Verona

Il 5 luglio scorso, a Villa Calicantus di Calmasino sul Lago di Garda, si è tenuta una cena-degustazione a 5 portate con posti limitati, dedicata agli appassionati e agli esperti del settore. La serata è stata un’occasione di convivialità, con la possibilità di assaporare piatti insoliti accompagnati dai vini dell’azienda, esplorando le varie sfumature del Bardolino.

L’Osteria Ripasso, situata in Corso Milano a Verona, collabora da sempre con diversi produttori e organizza serate a tema per offrire esperienze culinarie innovative, rimanendo fedele alle tradizioni del territorio e alla cucina tipica della storica città. Abbiamo avuto il piacere di intervistare Alberto Damoli, titolare dell’Osteria Ripasso.

“Cosa ti ha spinto a intraprendere la carriera di ristoratore e cosa desideri trasmettere ai clienti che gustano i tuoi piatti?”

“Osteria Ripasso è stato un sogno nel cassetto che ho realizzato inizialmente come Wine Bar e dal 2010 come ristorante. La mia idea è proporre piatti con prodotti del territorio, rivisitati mantenendo una cucina tradizionale e bilanciata, abbinati a vini che rispecchiano la mia filosofia,” risponde Alberto. “Voglio trasmettere ai miei clienti la passione che abbiamo per la cucina e la ricerca della qualità, utilizzando materie prime certificate bio. Desidero che nei piatti si percepisca l’autentico sapore degli ingredienti. Puntiamo alla stagionalità dei prodotti e alla creazione di piatti equilibrati con sapori genuini, prestando attenzione anche all’estetica, senza però ricorrere a presentazioni troppo elaborate, non in linea con il nostro settore.”

Le collaborazioni enogastronomiche che uniscono il Lago di Garda e la città di Verona

“Ho notato che sei molto attento alla selezione dei vini per la tua cantina. Cosa ti ha colpito dei vini di Villa Calicantus?”

“Prima di tutto, la persona che è Daniele,” risponde Alberto. “Rappresenta i valori tradizionali, producendo vino come si faceva un tempo. È stato il primo a rivalutare la DOC Bardolino, che nel corso degli anni è stata sottovalutata e trascurata. Condivido e supporto molto questa sua iniziativa. La nostra collaborazione è nata dall’idea di abbinare i piatti che abbiamo creato con i suoi vini, serviti direttamente nella sua cantina, immersi nei vigneti. È un modo per far conoscere il Bardolino DOC, che ormai viene raramente ordinato nei ristoranti. Questo dimostra che anche i vini semplici possono essere abbinati a piatti di qualità, perfetti per una serata speciale come questa.”

La serata si è svolta a Villa Calicantus, situata a Calmasino, piccola frazione di Bardolino sul Lago di Garda.

Il Lago di Garda, situato nel nord Italia, è il più grande lago del paese. Circondato dalle regioni di Lombardia, Veneto e Trentino-Alto Adige, Bardolino è una pittoresca cittadina situata sulla sponda orientale del Lago di Garda, famosa per i suoi vigneti e per il vino che porta il suo nome, il Bardolino, un vino rosso leggero e fruttato che ha ottenuto la denominazione DOC. Bardolino offre anche una piacevole passeggiata lungolago, dove si può godere di splendide viste sul lago e sulle montagne circostanti. Durante l’anno, la città ospita vari eventi e festival, tra cui la Festa dell’Uva e del Vino, che celebra la vendemmia con degustazioni, musica e intrattenimento.

Il protagonista della serata è proprio il Bardolino di Villa Calicantus, un prodotto della linea di vini dell’azienda. Ne abbiamo parlato insieme a Daniele, il proprietario.

Le collaborazioni enogastronomiche che uniscono il Lago di Garda e la città di Verona

L’azienda è a conduzione familiare da sempre. Il nonno di Daniele la ereditò nel 1923 e iniziò subito a produrre vino, rinnovando la proprietà fino agli anni ’80. Successivamente, la proprietà fu venduta e rimase abbandonata per circa 30 anni. Nel 2011, Daniele, che viveva a Parigi, la ereditò e decise di riprenderne la gestione. Attualmente, producono 40.000 bottiglie in biodinamica con l’obiettivo di riportare il Bardolino tra i grandi vini. Le vigne sono disposte in tre zone con microclimi diversi: una appena sopra Bardolino, un’altra a 4 km dal lago e una appena sopra la cantina, a meno di 2 km dal lago. Questo consente di produrre 6 vini con caratteristiche diverse di suolo e altitudine.

“Per quale motivo hai sposato la filosofia del biodinamico?” abbiamo chiesto.

“Nel 2014 siamo passati al biodinamico come evoluzione personale, con la volontà di togliere piuttosto che aggiungere, per raccontare quello che è il terroir, il microclima e l’uvaggio senza alterare nessuno di questi fattori,” ha risposto Daniele.

“Avete anche un agriturismo. Come viene gestito?”

“Lo gestisco insieme a mia moglie. Così possiamo abbinare i nostri vini a prodotti del territorio ed è importante per avere un contatto diretto con le persone, organizzando anche degustazioni,” ha spiegato Daniele.

Daniele ci tiene a ribadire di essere stati tra i primi a voler rivalorizzare la DOC di Bardolino, che con il tempo aveva un po’ perso il suo valore. Sottolinea l’importanza di lavorare bene in vigna per produrre vini di grande bevibilità ma allo stesso tempo con una notevole complessità.

Ti è piaciuto l’articolo? Scopri i nostri partner, o leggi le nostre ultime notizie.

SEGUICI SUI SOCIAL!