Le birre ad alta fermentazione – prima parte
Continuiamo la rubrica dedicata ai diversi stili di birra. La prima parte introduce le birre ad alta fermentazione, in particolare quelle anglosassoni.
Le birre ad alta fermentazione rappresentano circa il 10% del mercato mondiale ma in alcuni paesi sono il 50% della birra consumata, e offrono una diversità tipologica notevole rispetto alle birre di bassa fermentazione. Oltre ai caratteri delle materie prime emergono i prodotti secondari della fermentazione, esteri, alcoli e tutta una serie di sostanze prodotte dai lieviti, i Saccharomyces Cerevisiae.
Iniziamo la nostra puntata parlando delle Ales anglosassoni. In Gran Bretagna, Ale è il nome della birra inglese tradizionale, Lager indica invece la birra a bassa fermentazione. Ambedue sono Beer. Storicamente, invece, le Ale erano le birre poco o per niente luppolate, mentre le Beer erano le birre nuove e luppolate. La famiglia delle Ale è molto vasta e comprende molte tipologie e varianti, classificate in base al colore e alla gradazione. Esistono Ale filtrate e pastorizzate (Keg) e Ale tradizionali, non filtrate, non pastorizzate e con rifermentazione secondaria in fusto, chiamate Real Ales o Cask Ales.
La Mild Ale è una Ale ambrata-scura originaria delle regioni minerarie inglesi e gallesi. Era una birra popolare e operaia perché costava poco ed era nutriente. Bassa gradazione alcolica, prima sotto i 3% ora anche a 4%, poco luppolo, gusto maltato e note di caramello caratterizzano questa birra. È uno stile in declino tra i grossi produttori e sopravvive tra alcuni microbirrifici e birrifici regionali. Ecco alcuni esempi: Toccalmatto Working Class, Moorhouse Black Cat, Gale’s Festival Mild, Theakston Traditional Mild, Highgate Mild, Brain’s Dark, Banks’s Mild, Greene King XX Mild.
La Bitter Ale è una birra molto popolare, diffusa oggi nei pub, ma lo divenne in realtà solo dagli anni ’60. Le Bitter devono il loro nome alla distinzione con le birre più vecchie e dolciastre. Ne esistono tre tipologie: Standard (o Ordinary) Ale dal colore ambrato, fruttata, caratterizzata da un grado alcolico basso (sotto i 4%) e da un deciso amaro dato dal luppolo, normalmente inglese come il Goldings o il Fuggles. L’anidride carbonica è scarsa come in tutte le Ale inglesi. Con il termine Best Bitter si indica una birra della stessa tipologia con gradazione intorno ai 4,5% e malto più spiccato, mentre l’Extra Special Bitter (ESB) arriva fino a 5,5% e ha malto e amaro più decisi.
Ecco alcuni esempi di Standard Ale: Fuller’s Chiswick Bitter, Adnams Bitter, Young’s Bitter, Oakham Jeffrey Hudson Bitter (JHB), Brains Bitter, Brakspear Bitter. Questi sono alcuni esempi di Best Bitter: Brewfist Jale, Birrificio Ducato Bia, L’Orso Verde Backdoor Bitter, Toccalmatto Stray Dog, Fuller’s London Pride, Coniston Bluebird Bitter, Timothy Taylor Landlord, Young’s Special, Shepherd Neame Masterbrew Bitter, Brains SA, Black Sheep Best Bitter, Goose Island Honkers Ale, Rogue Younger’s Special Bitter. E alcuni esempi di ESB: Grado Plato Jack delle Nuvole, Civale Mervisia, Fullers ESB, Adnams Broadside, Shepherd Neame Bishop’s Finger, Young’s Ram Rod, Greene King Abbot Ale.
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