Da “Pro.Vi.Ma” a “Produttori di Matelica 1932”, rinnovarsi mantenendosi fedeli al passato

Nella vallata del fiume Esino, nel comune marchigiano di Matelica, la cantina sociale Pro.Vi.Ma. ha saputo rinnovarsi negli anni e ora punta al 2028 con un progetto ambizioso.

Da “Pro.Vi.Ma” a “Produttori di Matelica 1932”, rinnovarsi mantenendosi fedeli al passato

È affascinante e ricca di numerose tappe la storia della cantina sociale “Pro.Vi.Ma”, rinominatasi negli anni in “Produttori di Matelica 1932”, azienda emblematica del comune indissolubilmente legato al Verdicchio. Un’avventura iniziata quasi cent’anni fa per volere del regime fascista, con l’istituzione di una cantina fondata da parte dei contadini matelicesi, con lo scopo di assolvere al cosiddetto “obbligo dell’ammasso forzato delle uve”. Strategica anche la scelta della posizione della cantina, situata in prossimità della stazione ferroviaria, proprio per agevolare il trasporto delle uve tramite rotaia.

Una cantina che ha visto una prima demolizione e ricostruzione nel secondo dopoguerra e che sta per spostarsi ancora, in un nuovo contesto, all’interno di un progetto ambizioso, che coniugherà enoturismo ed enologia d’avanguardia e che si spera sarà ultimato entro il 2028.

A seguito del terremoto del 2016, infatti, si è optato per la delocalizzazione totale della cantina che verrà spostata nella zona sud di Matelica, con una nuova realtà, più fruibile e idonea (con sala degustazioni dedicata ed imbottigliamento interno).

Una nuova casa per i 140 soci conferitori di Matelica, cui si sono aggregati, nel tempo, anche soci provenienti dal maceratese, a seguito della fusione per incorporazione con la Co.Pro.Vin. di Macerata.

Attualmente sono ben 110 gli ettari di vigneto, coltivati prevalentemente a verdicchio (per il 65%), chardonnay, petit verdot, merlot e sangiovese, per una produzione annuale di 12.000 quintali di uva, certificata bio per oltre il 40%.

Panoramica dei vini - Produttori di Matelica 1932

Panoramica dei vini – Produttori di Matelica 1932

Guyot e cordone speronato i principali sistemi di allevamento utilizzati. 11 le etichette attualmente in commercio, a cui si aggiunge una special edition a tiratura limitata: “90° Anniversario”, un Verdicchio di Matelica Riserva DOCG 2019, ricavato dalle stesse vigne del Materga (il vino di punta dell’azienda, ottenuto da vigne di 50/60 anni), con fermentazione in cemento e almeno un anno di affinamento in barrique di rovere francese di secondo passaggio. Prodotto esclusivamente nel 2019 ed in sole 3333 bottiglie, questo è un vino in cui tradizione ed innovazione si fondono, per regalare una complessità sensoriale unica.

Tra le altre eccellenze dell’azienda spicca anche una bollicina: “Anno Domini 1579”, uno charmat lungo (ben 4 mesi di autoclave) ottenuto da uve verdicchio e chardonnay bio, raccolte a mano.

<<La nostra è l’azienda più storica del territorio, anche se siamo da sempre conformati come una sorta di associazione di produttori della zona – ci spiega Denis Cingolani, sindaco di Matelica nonché direttore e socio conferitore della cantina – Collaborare e supportarci in maniera mutualistica, mettendo insieme tutti i consociati medio-piccoli, è stato fondamentale per la nostra denominazione, permettendo così anche l’evoluzione della figura del metalmezzadro in imprenditore agricolo>>.

Anno Domini 1579 - Produttori di Matelica 1932

Anno Domini 1579 – Produttori di Matelica 1932

Importanti anche i riconoscimenti che l’azienda ha ricevuto negli ultimi anni: bollino rosso (che si da ai vini con un punteggio tra 90 e 94) in occasione dell’ultima edizione del Merano Wine festival, ottenuto sia dal “90° Anniversario” che dal “Materga”, Verdicchio di Matelica DOCG Riserva. Giallo oro, con un naso che richiama il fieno appena sfalciato, in bocca ha un corpo notevole, ben bilanciato con la freschezza ed una nota salmastre che gli conferisce sapidità. Un vino perfetto per le ostriche ed i formaggi stagionati.

<Il duro lavoro di ogni giorno e i premi che arrivano, come quello di “miglior cantina marchigiana” conferitoci dalla guida Decanto nella sua ultima edizione, sono il nostro orgoglio.> dichiara Federico Moretti, responsabile commerciale dell’azienda.

Una cantina con salde radici nel passato e lo sguardo verso il futuro, grazie anche ad alcuni vigneti destinati a sperimentazione e conversione all’agricoltura biologica certificata. Perchè sapersi rinnovare, restando fedele a sé stessi, è la chiave del successo…

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