Il lato cool del gusto: Taste e Food Hunters, ne avete mai sentito parlare?
Forse non tutti lo conoscono ma per molti potrebbe essere il lavoro dei sogni. Quello dei Taste o Food Hunters, però, è molto di più di una semplice professione: è viaggio, scoperta ed anche un pizzico di avventura.
“To hunt” in inglese significa letteralmente “cacciare”, e gli “hunters” sono i “cacciatori”, termine molto usato anche per descrivere vere e proprie professioni che non hanno nulla a che fare con il cacciare gli animali, e meno male, perché, in questo caso, si cerca qualcosa o qualcuno.
Molti di noi conosceranno, anche solo di nome o perché hanno avuto contatti con loro, gli head hunters, i cosiddetti cacciatori di teste che cercano professionisti da inserire in determinate realtà lavorative. Esistono anche i cool hunters, coloro che girano il mondo a caccia di quelle tendenze (soprattutto nella moda) che non sono ancora diventate tali, ma presto lo saranno. E poi ci sono loro i taste e food hunters ovvero i cacciatori di gusto, che girano il mondo in cerca di nuovi sapori e gusti.
Chi fa questo mestiere va dappertutto e assaggia mille cibi di ogni nazionalità, in cerca delle diverse sfumature della cultura culinaria del mondo. Un lavoro di certo non per tutti: diciamo che qualità fondamentali sono essere particolarmente entusiasti e curiosi, un po’ coraggiosi e per nulla schizzinosi.
Qualcuno sicuramente possiede queste caratteristiche e forse la più famosa in Italia è Nina, giramondo per professione ma soprattutto per passione che va ovunque e assaggia tutto. Nina afferma che il gusto appartenga ai curiosi e ci crede così fermamente che si è fatta tatuare la parola “curiosity” dietro il collo, e in effetti ha ragione perché ne serve moltissima per esplorare i luoghi più disparati, assaporare ingredienti innovativi, prodotti tipici e spezie sorprendenti. Il fine ultimo è saperli poi combinare dando vita a sapori inaspettati.
Probabilmente di lei avete già sentito parlare perché un famosissimo marchio di patatine l’ha assoldata, selezionandola con una ricerca social e “on street” (forse non esiste metodo migliore per trovare un professionista simile), per spedirla in giro per il mondo a scoprire nuovi sapori ovviamente per le sue patatine.
Il viaggio di Nina ha ottenuto così tanto successo che l’azienda ha deciso l’anno scorso di lanciare una sorta di concorso tra i vari taste e food hunters, o aspiranti tali, per creare qualche gusto nuovo.
Decisamente meno famoso, ma non per questo meno interessante, è Ummer Sabu un ragazzo indiano che ha scelto di studiare ingegneria nel distretto di Ernakulam solo, parole sue, per provare lo stile rinomato e famoso dei piatti tipici di quella parte del suo paese che, essendo immenso, offre mille sapori e colori differenti: la sua pagina Instagram ne è un prova.
Lui, al contrario di Nina, ha deciso di concentrarsi solo su alcune zone dell’India e ha specificato che non mangia mai nulla mentre viaggia perché viaggia per gustare nuovi cibi e non lascia la località in cui si trova finché non ha provato i ristoranti tipici migliori.
A chi gli chiede (la sua pagina Instagram conta oltre 300k follower ed è anche una star su Tik Tok) come riesca ad essere così in forma nonostante tutti i piatti che prova – il cibo indiano non è famoso per essere super leggero in effetti – Ummer risponde che assaggia tutto senza mangiare porzioni complete e cerca di limitare il consumo di zucchero e sale. Anche Nina in fatto di linea è impeccabile, che segua i suoi stessi metodi?
La linea qui importa poco, quello che conta sono l’amore per il cibo e per il mondo, la voglia di scoprire e il desiderio di non smettere mai di imparare… e di avere fame!
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