Ecco l’Associazione Pomodoro Cannellino Flegreo
Il pomodoro cannellino, tra i prodotti tradizionali della Campania, è coltivato nell’area flegrea prevalentemente per consumo fresco e per conserve fatte in casa.
Il pomodoro cannellino torna a impegnare gli orti flegrei. A Pozzuoli, presso l’Acropoli di Cuma, è stata presentata, la neonata “Associazione Pomodoro Cannellino Flegreo” che si pone l’obiettivo di recuperare e promuovere la coltivazione e il consumo dell’ecotipo locale nonché la valorizzazione del territorio e della cultura rurale ma anche la tutela dell’ambiente, l’educazione alimentare e dell’impresa multifunzionale.
Il seme del pomodoro cannellino non è un ibrido ma viene tramandato da generazione in generazioni. La semina inizia a fine febbraio e la coltivazione si realizza, come da tradizione, con il supporto di canne e spago in juta o canapa in modo manuale così come la raccolta. Il raccolto va da luglio a fine agosto.
Il cannellino è un pomodoro di forma oblunga che generalmente pesa tra 15 e 20 g e presenta una lieve strozzatura verso il centro, ha la buccia estremamente sottile e la polpa spessa e soda, quando è maturo è di colore rosso intenso. Al sapore si riscontra un giusto equilibrio tra dolcezza, acidità e sapidità e per questo estremamente versatile in cucina.
Da quest’anno, nove aziende agricole hanno scelto di destinare parte del raccolto alla trasformazione e etichettatura conto terzi. Il raccolto pari a 120 tonnellate è stato commercializzato per metà fresco, tra vendita diretta e ingrosso, e per metà è stato trasformato in conserve.
Il prodotto confezionato è in vendita al pubblico presso le aziende, in alcune botteghe di Napoli e provincia ed è già presente in menu di pizzerie e ristoranti dell’area. Intanto parallelamente si procede per l’iter per il riconoscimento della DOP (Denominazione di Origine Protetta).
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