CIBUS 2024: novità e grandi nomi per la 22esima edizione della fiera agroalimentare dedicata ai professionisti e operatori del settore

A Parma si è svolta un’edizione da record di Cibus che si prende due anni di pausa per lasciare spazio a TuttoFood e ripresentarsi nel 2027.

CIBUS 2024: novità e grandi nomi per la 22esima edizione della fiera agroalimentare dedicata ai professionisti e operatori del settore

La 22esima edizione, svoltasi alle Fiere di Parma dal 7 al 10 maggio, ha stabilito nuovi record per le fiere del settore agroalimentare in Italia, grazie alla consolidata collaborazione con Federalimentare. Con oltre mille novità di prodotto presentate a Cibus, l’evento ha messo in luce il crescente trend di prodotti pensati per migliorare sia il fisico che la mente. La manifestazione ha visto la partecipazione di oltre 3.000 brand e 2.000 top buyer della grande distribuzione italiana e dei principali mercati globali, inclusi Stati Uniti, Germania, Spagna, Francia, Regno Unito e Medio Oriente. L’esposizione si è svolta su una superficie di 120mila mq, distribuita in 8 padiglioni, che hanno ospitato il meglio dei principali settori dell’agroalimentare Made in Italy: formaggi e derivati del latte, carni e salumi, gastronomia e prodotti surgelati. Anche noi di Foodonomy abbiamo partecipato e tra le numerose novità presenti, alcune realtà ci hanno colpito particolarmente per i loro prodotti innovativi.

Le novità per il mondo della mixology

Una piacevole scoperta è stata Nio Cocktails. Abbiamo parlato con Giulia, che ci ha raccontato un po’ della loro storia. Nata nel 2017 dall’idea di due ragazzi di Monza Brianza che dopo una serata di divertimento trascorsa insieme, decisero che sarebbe stato bello creare dei drink da consumare non solo fuori ma anche dentro casa.

Nio Cokctails utilizza spirits premium e ingredienti di qualità, con ricette firmate dal Master Mixologist Patrick Pistolesi, proprietario del Drink Kong, 16° miglior bar nella World’s 50 Best Bar List del 2022. Il packaging piatto e elegante è studiato per stimolare la curiosità e offrire un’esperienza unica con la sequenza “agita-strappa-versa”. È anche salvaspazio, funzionale ed elegante. Inoltre, Nio Cocktails si impegna per salvaguardare il pianeta, utilizzando un packaging riciclabile con carta certificata FSC®, proveniente da foreste gestite in modo responsabile ed è un’azienda certificata carbon-neutral.

Durante la presentazione dei vari prodotti, abbiamo provato il Cuba Negroni, nato da una collaborazione con i ragazzi di Santiago di Cuba e Milano-Modena, insieme all’Acetaia Giusti, che unisce il loro Vermouth e aceto balsamico puro. Con più di 30 referenze, una linea di analcolici e una nuova linea di cocktail a bassa gradazione alcolica, Nio Cocktails segue le tendenze del settore, utilizzando ingredienti come tè e caffè. Tra le novità, abbiamo provato il Tea Martini, che è stato particolarmente apprezzato.

Nio Cocktails è l’unico marchio al mondo che può inserire in etichetta i vari brand con cui collabora, poiché l’obiettivo non è sostituire il barman, ma permettere alle persone di bere bene a casa portando benefici anche alla propria salute.

Birra e liquori

Visitando i vari stand, siamo rimasti colpiti dal birrificio artigianale Birra Pasì, situato a Vittoria, in Sicilia, vicino a Ragusa. Ci ha affascinato il fatto che sia un birrificio gestito esclusivamente da donne, l’unico nella regione, nato dall’amicizia e dalla passione per la birra artigianale di Paola Tallarita e Silvana Di Martino.

CIBUS 2024: novità e grandi nomi per la 22esima edizione della fiera agroalimentare dedicata ai professionisti e operatori del settore 1 Il loro comune amore per la birra le ha unite in un’amicizia che si è trasformata in un’impresa. Iniziarono con un piccolo impianto casalingo, perfezionando le tecniche con lo studio e, successivamente, acquistando un impianto industriale al Festival della Birra di Rimini. Il progetto è cresciuto, portandole a produrre birra a livello commerciale da alcuni anni, dopo aver affinato i prodotti in base ai loro gusti. Abbiamo assaggiato tutta la loro linea, dalla bionda Pilsner, ad alta fermentazione e ispirata allo stile della Repubblica Ceca, con il classico colore dorato e un gusto complesso, alla Porter Scura, una variante inglese delle Stout, caratterizzata dal colore nero, una luppolatura moderata, bassa carbonatazione e un gusto molto piacevole.

Abbiamo provato anche l’ambrata e la rossa, tutte degne di nota. Per quanto riguarda i liquori, ci ha impressionato molto Ulibbo, il prodotto di punta dell’azienda siciliana “Nativi Verso Le Origini“. Le foglie di ulivo e di carrubo, ricche di proprietà benefiche, vengono trasformate in potenti infusi e tinture, offrendo un rimedio naturale e sicuro per la salute. “Nativi-Verso le Origini” produce il pluripremiato liquore Ulibbo, a base di ulivo e carrubo, ha vinto due medaglie d’argento al World Liqueur Awards di Londra, classificandosi secondo nelle categorie “Liquori alle Erbe” e Liquori Digestivi”.

Al Cibus di Parma, il liquore ha conquistato i numerosi visitatori dello stand, ed è stato proposto anche come ingrediente principale per cocktail originali come il “Country Spritz” con ginger beer e tonica, “Ulibbo Fizz”, il “Cosmulibbo”, il “Margarita Siciliano” e per concludere da provare il “Country Coffee”, caffè shakerato con Ulibbo.

Novità e grandi nomi del settore food

Il protagonista indiscusso della fiera è il cibo. Grandi nomi come Parmigiano Reggiano, Rovagnati, Barilla e Bauli non potevano mancare, ma anche molte piccole realtà emergenti hanno contribuito a rendere interessante e prestigiosa questa 22esima edizione.

Tra queste, vogliamo menzionare in particolare il caseificio Il Fiorino situato a Grosseto per i suoi importanti riconoscimenti. Dal 1957, a Roccalbegna, Il Fiorino ha una lunga storia d’amore per l’arte casearia. “Il Fiorino” di Angela e Simone nasce nei primi anni Duemila, segnando una continuità nella tradizione e nell’esperienza imprenditoriale della famiglia. Il testimone è passato da Duilio Fiorini alla figlia Angela e al marito Simone, mantenendo viva la tradizione dell’azienda.

CIBUS 2024: novità e grandi nomi per la 22esima edizione della fiera agroalimentare dedicata ai professionisti e operatori del settore

Questo incontro tra tradizione e innovazione ha dato vita a un’azienda con oltre sessantacinque anni di storia, produttrice dei pecorini più premiati al mondo. Il fiore all’occhiello della loro produzione è La Riserva del Fondatore, un formaggio che rende omaggio a Duilio Fiorini. Questo pecorino, creato con metodi tradizionali, viene stagionato e affinato nella grotta naturale di famiglia a Roccalbegna. È un formaggio “da meditazione” che sprigiona un aroma vegetale e fruttato, perfetto per le grandi occasioni. Nel 2018 al World Cheese Awards a Bergen in Norvegia, la Riserva si è aggiudicata il riconoscimento più importante e anche in Francia nel 2019 durante il Mondial du Fromage et des Produits Latiers.

Le tendenze 2024

Le tematiche attuali, dalla sostenibilità alle strategie e best practice per incentivare l’export dei prodotti Made in Italy, promuovono un approccio olistico alla sostenibilità, adatto sia alle grandi aziende che alle piccole e medie imprese. Un punto fondamentale è ridurre gli sprechi e aumentare l’efficienza per sostenere la nostra economia e garantire la sicurezza alimentare.

Le novità di prodotto delineano proprio queste principali tendenze dell’alimentare italiano, Cibus ha confermato il 2024 come l’anno del mantenersi in forma e del fit. Il settore delle proteine si espande in nuovi ambiti, come il brodo proteico di carne mista a base di ingredienti 100% naturali, privo di glutammato, conservanti e glutine. Il collagene diventa protagonista anche nelle barrette ad alto contenuto proteico, vegetariane e senza glutine, così come nelle bevande senza zucchero.

Oltre mille nuove proposte testimoniano l’attenzione crescente delle aziende verso la sostenibilità e il consumo responsabile, in linea con gli obiettivi ESG tracciati dalle Nazioni Unite. Tra le innovazioni, spicca l’uovo vegetale, un mix a base vegetale per la preparazione di ricette dolci e salate, e la reinterpretazione di piatti tipici italiani. Le tendenze globali si intrecciano con quelle locali, celebrando le eccellenze del nostro agroalimentare, anche DOP, come l’abbinamento del basilico genovese con il lardo di Colonnata o la burrata con ‘nduja, un’esplosione di puro gusto italiano.

Ridurre gli sprechi e migliorare l’efficienza sono i passi iniziali per sostenere l’economia e la sicurezza alimentare. Questi sviluppi mostrano come il settore alimentare italiano sia sempre più orientato verso l’innovazione sostenibile e il rispetto delle tradizioni, offrendo prodotti che rispondono alle nuove esigenze dei consumatori e ai criteri di sostenibilità globale.

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