L’agricoltura in strada: in Sicilia nasce “Agrifood on the road” che porta in giro il cibo contadino tipico della tradizione locale
Due agricoltori e allevatori della provincia di Enna decidono di diffondere la cultura del cibo buono, sano e genuino prodotto artigianalmente dalle mani contadine attraverso un food truck che va in giro per eventi locali e regionali. Quale sarà la prossima tappa?
Quando si pensa all’agricoltura spesso si immaginano ettari di terra sapientemente coltivati da instancabili contadini ed operai che raccolgono i frutti del loro lavoro seguendo i ritmi pazienti della natura, lontano da contaminazioni urbane.
E se si pensa all’ormai noto street food? Asfalto, camion, odori speziati e fumi vari che impregnano la moltitudine di persone che brulica in attesa del proprio turno.
Eppure le due realtà, all’apparenza così lontane tra loro, possono fondersi in un’unica soluzione dando vita ad Agrifood on the road, un “camioncino itinerante” – meglio noto come food truck – che offre la possibilità di gustare i migliori alimenti forniti dagli agricoltori che li producono nelle loro aziende.
L’idea nasce da Marco Rizzo, giovane agricoltore di Nicosia, un paese dell’entroterra siciliano in provincia di Enna, il quale gestisce un’azienda agricola con un indirizzo produttivo che si orienta su varie coltivazioni quali seminativi e uliveti ma vede nella zootecnia e nel settore lattiero-caseario la sua attività principale.
Incuriosito dagli altri camioncini visti in giro, decide di inaugurarne uno per promuovere i prodotti della sua azienda. Si mette subito alla ricerca di qualcuno che produca salumi che ben si sposano con i formaggi e comincia la sua collaborazione con Paolo Chiavetta, di Troina, produttore di salumi di suino nero.
Inizia così il loro percorso itinerante che fa la sua prima sosta ufficiale a Regalbuto (En) in occasione del “Festival del Pozzillo”, evento di primavera con tante attività all’aria aperta per grandi e piccoli.
Proprio da lì registrano alcuni video che postano sulla loro pagina Facebook in cui mostrano la preparazione di alcuni dei loro piatti come la focaccia “pulled pork” condita con sfilacci di suino nero, lattuga, pomodoro e salsa a scelta, la piadina con tuma fresca e mortadella, i cannoli riempiti sul momento con ricotta di pecora, o i taglieri con vari prodotti. Un frigo, un banco espositore, una piastra, un’affettatrice. Poche e semplici attrezzature per veicolare ai clienti la riscoperta dell’alimentazione autentica, sana e naturale e sono proprio loro i primi ad apprezzare l’idea innovativa, che si differenzia dai ben più noti camion dello street food, perché ritrovano nelle loro pietanze le tradizioni della loro terra, conoscono la loro origine e ne osservano la preparazione sul momento.
“L’agricoltore è il vero e solo produttore di cibo. Se sparisse, mancherebbe un anello fondamentale. È alle dipendenze del clima e dei vari cambiamenti, ma spesso sono proprio le sue idee che portano reddito e non soltanto quello che si ha a disposizione, perfino in quelle che sono considerate aree svantaggiate”.
Secondo il punto di vista di Marco, vi sono dunque buone prospettive per l’agricoltura e per chi intende lavorare in questo settore, anche per i giovani, soprattutto per coloro i quali decidono di emigrare altrove, lontani da casa e dalla terra di origine.
Sottolinea anche l’importanza della collaborazione tra agricoltori che spesso preferiscono lavorare in autonomia invece che creare una rete o un confronto con altri colleghi.
Il mese di giugno ha visto la loro presenza alla prima edizione di #manierinfest al Castello di Sperlinga, uno dei borghi più belli d’Italia, con esposizione e degustazione di prodotti tipici locali, mercato, musica e sano divertimento.
Agrifood si inserisce perfettamente in eventi conviviali ed è aperto anche a nuove collaborazioni ed attività per far conoscere la veridicità del cibo agricolo.
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