Stili di birra: le birre ad alta fermentazione (seconda parte)
Nell’ultimo articolo stavamo parlando di birre ad alta fermentazione. Andiamo avanti a farlo con la seconda parte dedicata alle birre anglosassoni.
Iniziamo questa puntata parlando della Golden Ale, uno stile nato per contrastare le Lager internazionali nel consumo dei giovani, con una birra bionda dalle caratteristiche di una Ale inglese. Color oro, fruttato, luppolo presente, 4,5-5,5%, meno secca rispetto alla Pale Ale. Ecco alcuni esempi: Brewfist 24K, L’Orso Verde Wabi, Birrificio Lambrate L’ortiga, Russian River Aud Blonde, Rogue Oregon Golden Ale, Redhook Blonde.
La Pale Ale è invece una birra ambrata nata nella zona di Burton-Upon-Trent, per fare concorrenza al successo delle Porter londinesi. La Pale Ale è nata grazie all’invenzione del coke, che ha permesso di avere un malto più chiaro come il Pale, e grazie anche all’acqua di questa zona, ricca di solfati, che esalta l’amaro dei luppoli. È ben luppolata, secca e con una gradazione alcolica di circa 5-5,5%. I produttori spesso usano il termine per indicare le loro Special Bitter. La versione americana è meno maltata e più luppolata. Alcuni esempi sono: Marston’s Pedigree, Meantime London Pale Ale.
La Brown Ale è uno stile antico e raro derivato come nome dal malto originariamente usato, il Brown: Ale marrone che deriva dalla Mild ma più corposa e alcolica. La birra è caratterizzata da sentori dolci dati dal caramello, un po’ asciutta con un evidente gusto di nocciola e poco luppolo. La Brown Ale resiste soprattutto nel nord dell’Inghilterra, nella zona di Newcastle. Newcastle Brown Ale, Samuel Smith’s Nut Brown Ale, Riggwelter Yorkshire Ale, Wychwood Hobgoblin, Goose Island Nut Brown Ale, Samuel Adams Brown Ale sono alcuni esempi.
Ora è il turno dell’India Pale Ale o meglio famosa come IPA. Nel 1700 un viaggio dall’Inghilterra all’India richiedeva circa 6 mesi in nave, durante i quali le birre subivano forti sbalzi termici e tutte le oscillazioni dovute alla navigazione. Le birre dovevano essere ben fatte e, sicuramente, un più elevato tenore alcolico e una generosa luppolatura aiutavano la conservazione. Era in sostanza una versione più forte (6-6,5%) e luppolata della Pale Ale. Praticamente scomparsa, questo stile venne resuscitato e rivitalizzato negli USA, dov’è tuttora in crescita. La versione americana si chiama American Pale Ale (APA), avendo probabilmente creato un nuovo stile grazie ai luppoli americani, più fruttati, tropicali e agrumati rispetto ai tradizionali inglesi, con un colore generalmente più chiaro, ed una luppolatura a volte forte ed esagerata. Come varianti ci sono le Black o Dark o Cascadian Dark, scure con note tostate, mentre le Double e le Imperial IPA, ancora più forti ed amare.
Ecco diversi esempi di IPA: Birrificio del Ducato Bia IPA, Toccalmatto Zona Cesarini, Meantime India Pale Ale, Samuel Smith’s India Ale, Goose Island IPA, Brooklyn East India Pale Ale. Esempi di APA: Amiata Contessa, Birra del Borgo Reale e Reale Extra, Croce di Malto BJ, L’Orso Verde Rebelde, San Paolo Ipè, Toccalmatto Surfing Hop, Stone IPA, Great Divide Titan IPA, Sierra Nevada Celebration Ale, Dogfish Head 60 Minute IPA, Anchor Liberty Ale. Alcuni esempi di Black IPA: Rurale Castigamatt, Menaresta 2 di Picche, Brewfist Green Petrol, Birrificio del Borgo Hoppy Cat, Thornbridge Raven. E di Imperial IPA: Russian River Pliny the Elder, Stone Ruination IPA, Great Divide Hercules Double IPA, Dogfish Head 90-minute IPA.
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