Il bacalà alla vicentina, una ricetta italiana che viene dal Nord Europa
Il bacalà alla vicentina è un piatto che fa parte della cucina veneta, apprezzato in tutto il mondo per il suo connubio di profumi e sapori mediterranei.
Può sembrare strano che il piatto della cucina vicentina sia a base di stoccafisso, ossia il merluzzo essiccato tipico del Nord Europa. In effetti, tradizione vuole che a portare questo alimento in Veneto sia stato il capitano veneziano Pietro Querini, che naufragò nelle lontane Isole Lofoten (Norvegia) nel 1432.
Di ritorno in patria, Querini avrebbe portato con sé lo stoccafisso, che si diffuse sulle tavole perché di facile conservazione e molto meno costoso del pesce fresco. Si, perché il bacalà per i vicentini è lo stoccafisso essiccato, e non il merluzzo fresco conservato sotto sale, comunemente chiamato baccalà nel resto d’Italia.
Nel tempo, si è consolidata in città una ricetta tradizionale, che prevede una lunga cottura del pesce nel latte, con l’aggiunta di cipolla, sarde, prezzemolo e grana grattugiato. L’accompagnamento tipico di questo piatto è la polenta. Non a caso, una leggenda, in realtà anacronistica, racconta che nel 1269 i vicentini siano riusciti a conquistare il castello di Montebello, in mano ai veronesi, dichiarando alle guardie di portare baccalà e polenta. Una promessa che ha fatto aprire immediatamente le porte della fortezza.
Oggi la ricetta originale e la tradizione del bacalà alla vicentina sono protette addirittura dalla Confraternita del bacalà.
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