Il babà: il dolce simbolo di Napoli dalle origini straniere

In ogni pasticceria di Napoli c’è sempre un babà al quale non si può resistere. Piccolo o grande, classico o farcito, è sempre un’esplosione di dolcezza. Ma qual è la sua vera origine? 

Babà

Il babà al rhum è oggi il dolce simbolo di Napoli, eppure nacque molto lontano da qui: in Lorena, alla corte del re polacco Stanislao I Leszczyński. Siamo nella prima metà del Settecento, e Stanislao ha perso il suo trono a causa dello zar russo Pietro il Grande. Lo zar, infatti, ha conquistato la Polonia, ha destituito il re e lo ha relegato in una prigione dorata, nel piccolo Ducato di Lorena.

Qui Stanislao si annoia, coltiva il sogno di una collaborazione tra i vari Stati europei, una specie di Unione Europea in embrione, ma non ha il potere necessario per realizzarlo. Frustato, chiede insistentemente ai suoi cuochi un dolce capace di lenire la sua amarezza. Tuttavia, il piatto che gli arriva in tavola è sempre lo stesso: il kugelhupf, una specie di ciambellone arricchito con uva passa tipico della zona, così asciutto da non poterlo inghiottire.

Finché un giorno, irritato per aver ricevuto l’ennesima porzione di kugelhupf, Stanislao lo afferra dal piatto che il servitore gli porge e lo scaglia sul tavolo. Il dolce rotola sulla tovaglia e termina la sua corsa proprio contro la bottiglia di rhum, rovesciandola.

Il re è un grande amante di questo liquore, importato dalla Antille e molto forte. Rimane per un momento a fissare il disastro: il kugelhupf che si inzuppa di liquido. Poi, prende un cucchiaino e lo assaggia. Il risultato è una leccornia.

Di qui, il babà si diffonde prima a Parigi e poi a Napoli, importato dai cuochi della nobiltà napoletana. E sceglie la città partenopea come sua residenza di elezione.

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