Boom di alimenti senza glutine: salute o marketing?
Aumenta il consumo di alimenti senza glutine anche tra i non celiaci. Un’ottima abitudine che aiuta la salute o una furba azione di marketing?
L’eliminazione degli alimenti contenti il glutine tra chi soffre di questa patologia permette la scomparsa dei sintomi e delle lesioni intestinali. Un celiaco dovrà quindi evitare cereali e alimenti derivati come ad esempio pane e pasta ma anche avena e le bevande da essa derivate. Molti cibi che sembrano non contenere glutine, invece, presentano il glutine sotto forma di additivo.
In Italia e tra i paesi mediterranei questi alimenti sono radicati culturalmente nella cucina quotidiana e può essere davvero difficile astenersi da essi. Nonostante ciò, negli ultimi anni sempre più consumatori si sono fatti consapevoli informandosi prima di comprare i prodotti al supermercato. Gli alimenti senza glutine hanno popolato gli scaffali dei supermercati e dei discount rendendoli accessibili anche a prezzi non troppo elevanti. Sempre più ristoranti offrono prodotti e preparazioni senza glutine assicurando ai clienti piacevoli serate ed eventi sociali. Gli alimenti che non presentano glutine sono contrassegnati con la spiga barrata e quindi facilmente riconoscibili.
Il segno di riconoscimento rappresenta una garanzia dell’AIC (Associazione Italiana Celiachia) assicurando l’idoneità del prodotto all’alimentazione del celiaco. Un prodotto con il simbolo della “spiga barrata” è quindi un alimento garantito, dato che deve essere presente un contratto tra l’AIC e il produttore e che il prodotto viene poi inserito nella lista annuale AIC degli alimenti idonei. Questo è stato un grande passo avanti se si pensa che i celiaci di anni fa dovevano leggere gli ingredienti di tutti i prodotti. Oltre ai prodotti inseriti nella lista AIC, troviamo innumerevoli prodotti con la dicitura “può contenere tracce di glutine” questo non sta a significare che l’alimento ha tra gli ingredienti direttamente fonti dannose per i celiaci ma che è stato lavorato in uno stabilimento dove sono stati lavoranti altri alimenti e quindi può essere avvenuto un contatto con il glutine.
Il business di questi prodotti si è espanso non facendo mancare nulla a chi è soggetto a tale limitazione infatti possiamo trovare pane, pasta, biscotti e anche torte. Un business che cura anche il palato dei celiaci. Si è creato il mito che mangiare senza glutine fa bene alla salute anche di chi non soffre di allergia o intolleranza al glutine. Infatti, il consumo di alimenti senza glutine è incrementato anche tra chi non riscontra problemi di celiachia. Se la patologia non è stata riscontrata con un consueto test prescritto dal medico, l’assunzione di glutine non è dannosa per il nostro corpo ma molte persone sostengono di non accusare più sensazioni di gonfiore limitando o eliminando il glutine dall’alimentazione. La diceria che molti medici ed esperti smentiscono è riguardo al dimagrimento: gli alimenti senza glutine non portano un soggetto a dimagrire o a perdere peso più velocemente.
I prodotti senza glutine sono quindi una grande fortuna per i celiaci in quanto possono beneficiare di più prodotti e di una dieta più varia ma non sono prodotti migliori di altri nel caso non si soffra di questa patologia. Le scelte consapevoli dei consumatori devono saper anche contrastare le manovre di marketing delle aziende.
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