Il 2018 è l’anno perfetto per raccogliere i funghi
Dopo un 2017 negativo per gli effetti della siccità che hanno lasciato a mani vuote molti appassionati ricercatori, le previsioni quest’anno sono per un raccolto di funghi ben superiore a quello delle annate normali.
Le perturbazioni che hanno provocato danni alle coltivazioni agricole hanno, invece, favorito la nascita dei funghi che, sottolinea la Coldiretti, per essere rigogliosa richiede come condizioni ottimali terreni umidi senza piogge torrenziali, una buona dose di sole e 18-20 gradi di temperatura all’interno del bosco.
Coldiretti stima, per settembre, oltre un milione di pernottamenti in agriturismo per assistere alle tradizionali attività come la raccolta della frutta o il rito della vendemmia o avventurarsi nei boschi alla ricerca dei funghi. Questa attività non è solo un hobby che coinvolge molti vacanzieri, ma svolge anche una funzione economica a sostegno delle aree interne boschive dove rappresenta un’importante integrazione di reddito per migliaia di “professionisti” impegnati a rifornire negozi e ristoranti di prodotti tipici locali.
È necessario tuttavia evitare le improvvisazioni e seguire alcune importanti regole che vanno dal rispetto di norme e vincoli specifici presenti nei diversi territori, alla raccolta solo di funghi di cui si sia sicuri. In caso di incertezza, è opportuno rivolgersi sempre ai Comuni o alle Unioni micologiche, ed evitare le buste di plastica, utilizzando, invece, cestini di vimini.
La buona stagione è una opportunità anche per buongustai che preferiscono cercare i funghi sugli scaffali. La Coldiretti invita a verificare l’indicazione del luogo di raccolta o coltivazione, dell’origine in etichetta o su appositi cartellini che deve essere riportato obbligatoriamente da quest’anno.
Una garanzia per sapere se i funghi sono stati raccolti nella Penisola o se sono arrivati in Italia da Paesi lontani con minore freschezza e garanzie di qualità e sicurezza alimentare.
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