La blockchain per tracciare food e materie prime
Grazie a Foodchain, una società innovativa che permette di tracciare i prodotti agroalimentari utilizzando la tecnologia blockchain.
L’idea nasce nel 2012, dall’idea di due ingegneri, Marco Vitale e Davide Costa, e un informatico, Fabio Fiori.
La tecnologia blockchain può essere utilizzata per tracciare materie prime e prodotti alimentari per garantirne origine e qualità, ottimizzando l’interscambio di informazioni tra le aziende nella stessa filiera. A beneficio delle aziende e dei consumatori. A loro, basta inquadrare con lo smartphone un QRcode o tag Nfc o Rfid sull’etichetta di un prodotto per accedere a video, immagini, certificazioni che l’azienda divulga. Questi dati sono fruibili in maniera trasparente e inalterabile per sempre
Le aziende che vogliono utilizzare il servizio pagano una licenza annuale o in base al numero di informazione che devono essere processate all’interno della blockchain. Oltre a ciò Foodchain permette di integrare sistemi e far dialogare impianti diversi tra loro creando nuove sinergie. Per ora la società a una sede a Como e un ufficio a Torino all’interno dell’incubatore del Politecnico I3P. I prossimi obbiettivi, come spiegano sono
«Lanciare una nuova infrastruttura blockchain (Quadrans) che superi le problematiche delle blockchain attuali (privacy, scalabilità e fluttuazione del costo delle transazioni). Conterrà tutti gli standard mondiali del food (Fda, Kosher, Halal…) e garantirà trasparenza e qualità del cibo che mangiamo. Uno “smart contract” di tracciabilità basato su un modello innovativo di economia circolare»
Sulla tecnologia della Blockchain e sulla cryptoeconomy in Italia c’è un interesse crescente, la UE ha inaugurato un osservatorio e un forum sull’argomento. Per poter sviluppare questa tecnologia, che permette di avere una tracciabilità trasparente e sicura, c’è bisogno di finanziamenti, sia pubblici da parte dell’università e delle istituzioni, ma anche investimenti privati, le aziende si devono svecchiare ed investire in questa rivoluzione 4.0 che potrebbe avere un grosso impatto nella vita di tutti noi.
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